Borgo Cusenza

Il Borgo Cusenza

Un vero e proprio gioiello per coloro che amano la storia, incastonato nella cornice della riserva dello Zingaro: Borgo Cusenza è un insieme di case, databili ai primi del ‘900. Visitandolo, si avrà l’impressione di essere catapultati ai tempi dei nostri antenati. 

Un agglomerato abitativo molto ben conservato oggi avvolto nella natura e nel silenzio con I forni inoperosi davanti all’uscio di ogni abitazione e un museo dell’antica civiltà contadina tanto piccolo quanto prezioso. Nelle camere visitabili, i pavimenti a lastroni venuti alla luce durante i lavori di restauro sembrano intatti, così come gli oggetti e il mobilio del tempo che ci restituiscono una fotografia dettagliata della popolazione rurale che abitava qui più di un secolo fa. Uno sguardo ai torni per il grano, alle cantine per la produzione del vino, agli attrezzi da lavoro: istantanee che fanno comprendere quanto fosse affascinante e allo stesso tempo difficile la vita in questo luogo isolato, lontano solo 100 anni fa.

Storia del Borgo Cusenza

Il nome di Borgo Cusenza è stato dato a questo insieme di abitazioni relativamente di recente, in quanto sappiamo che tale zona era invece chiamata Bagghiu di l’Acci da Cordici, intorno al 1600. Questo nome gli era stato conferito sicuramente con riferimento al Monte Acci, che si trova anch’esso all’interno della riserva dello Zingaro. Sempre a causa della vicinanza con tale monte, gli abitanti dell’attuale Borgo Cusenza erano anticamente chiamati accialori. 

Il più moderno e tutt’ora usato nome di Borgo Cusenza, deriva invece dalla omonima famiglia, originaria di San Vito lo Capo, che lo abitò sicuramente a partire dal 1820, se non anche in precedenza. 

La famiglia Cusenza occupava prima stabilmente le case del Borgo, quelle che al giorno d’oggi ancora lo compongono, ed in cui è possibile entrare. A partire però dagli anni 30, la loro occupazione del Borgo divenne più saltuaria durante l’arco dell’anno(tranne che per i pastori, che erano invece stanziali). 

A quei tempi, gli abitanti di Borgo Cusenza erano composti da circa 14 nuclei familiari, con 3 o 4 persone ognuno, e vivevano in una società di stampo patriarcale. L’arco dell’anno in cui veniva abitato il Borgo, in quel periodo, di solito riguardava i mesi tra Giugno e Dicembre, quelli in cui viene seminato il grano, per quanto riguardava donne e bambini. La semina del grano era infatti un processo cruciale per la sopravvivenza e l’indipendenza della famiglia e dell’attuale Borgo.

Gli uomini, invece, cercavano di lasciare sempre presidiato il Borgo, probabilmente facendo dei turni per non lasciare le abitazioni e le colture incustodite. 

La società che abitava il Borgo cercava di essere autosufficiente, procurandosi l’acqua per il bestiame da un abbeveratoio a breve distanza dal Borgo, che potrete tuttora visitare. Invece, l’acqua che veniva utilizzata per dissetarsi veniva presa nel canale del Monte Acci, mentre infine quella utilizzata per dissetare i muli e per innaffiare le sementi era reperita in un pozzo che si trovava davanti alle case. Gli accialori vivevano di semina e di pastorizia, arrangiandosi al meglio con ciò che la natura offriva loro. Ad esempio, lavavano il bucato con la cenere ottenuta dalle foglie dei fichi d’India.

Come raggiungere il Borgo Cusenza

Partendo dall’ingresso di Scopello, imboccare il percorso di mezzacosta e proseguire per altri 2 km in salita. Pur non essendo estremamente impegnativo, vi consigliamo di intraprendere questo percorso solo se si è un po’ allenati alla camminata. Vi consigliamo di visitare il borgo nei periodi più miti come la primavera o l’autunno.